a cura di MILOT
A conclusione delle celebrazioni per l’anniversario della morte di Leonardo da Vinci e nella ricorrenza dei 50 anni dall’avvio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, l’artista Wu Weishan fa dono al Comune di Vinci dell’opera Dialogo oltre il tempo e lo spazio. Leonardo da Vinci e Qi Baishi.
Nella città di Vinci, paese natale di Leonardo, giunge l’opera del Maestro dell’arte contemporanea cinese Wu Weishan.
In occasione della celebrazione dei 500 anni di Leonardo, arriveranno proprio nell’ultimo mese, nella sua città natale
per essere collocate innanzi al Museo Leonardiano, due sculture magnifiche che dialogheranno insieme tra Occidente e
Oriente: di fronte a Leonardo, che da secoli domina l’universo dell’arte, d’ora in poi i visitatori di tutto il mondo scorgeranno
anche la figura di Qi Baishi, grande maestro della pittura cinese del ‘900. Due immensi personaggi che si guardano e si
interrogano. Di fronte alla loro arte i secoli si fermano, il tempo non conta, sembra quasi che il Maestro cinese voglia
esprimere ammirazione e gratitudine al Maestro di tutti i tempi.
Questa idea nasce per caso, ma forse era il destino di queste due sculture, concepite in Cina, che venissero collocate proprio qui a Vinci. Non lì e non altrove, ma qui nella Patria di Leonardo, dove rimarranno per sempre. Mentre visitavo il Museo Nazionale d’Arte della Cina con i miei amici artisti cinesi, rimanevo colpito da queste sculture, questi due personaggi realizzati in bronzo, con un linguaggio artistico molto diverso dall’arte tradizionale cinese.
Discutendo con il Maestro Lyu Jianfu di queste opere realizzate dallo scultore Wu Weishan, percepivo l’idea del dialogo tra i maestri e il loro messaggio universale, capace di abbattere i confini del tempo e dello spazio. Mi è venuta così l’idea di parlarne con il Sindaco di Vinci e con la Direttrice del Museo Leonardiano, oltre naturalmente con l’artista che accettava di trasferire le opere nella città natale di Leonardo. Così si è sviluppato questo progetto, che si realizza grazie al contributo del mio amico gallerista Niccolò Raugei ed al Dott. Andrea Raugei.
Va riconosciuto al Maestro Wu Weishan un gesto molto nobile. Egli dona queste due opere monumentali, accetta che si allontanino dalla sua Cina, ma nello stesso tempo io penso che egli senta l’orgoglio di una sua opera che rimarrà nei secoli nella città di Leonardo.
Il primo impatto che si ha osservando le opere del Maestro Wu Weishan è la strepitosa capacità di realizzare gigantesche sculture in grado di diventare dei veri e propri monumenti. Scrutandole, si riesce quasi a coglierne l’anima che racconta la storia dell’arte di tutti i tempi, ma specialmente quella italiana dei grandi maestri e degli artisti francesi. Tuttavia è innegabile che il Maestro abbia creato un suo stile personale, molto poetico e unico con la sua forma plastica: con semplicità crea i suoi personaggi e con essi rende leggibile il messaggio che ogni opera racchiude e che lo rende riconoscibile in tutto il mondo.
Grazie al Maestro Wu Weishan, da oggi, oltre alla “Via della seta”, si parlerà della “Via dell’arte” che unisce e ci rende uguali nella sua universalità. Un colloquio che inizia con due testimoni di eccezione: Leonardo da Vinci e Qi Baishi.
Milot
Artista e Curatore
Ad oltre 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, l’attualità del grande artista e scienziato, con le riflessioni che la sua opera genera, è tutt’oggi evidente e continua ad essere fonte di ispirazione e ricerca per studiosi, scienziati e artisti. E’ il caso di Wu Weishan, il quale ha intravisto mirabilmente nell’attualità leonardiana l’occasione per un dialogo tra mondi artistici diversi, tra culture differenti, tra Oriente e Occidente.
La maestosa opera scultorea che andrà ad arricchire il patrimonio artistico della città di Vinci, raffigura infatti un dialogo tra il Genio del Rinascimento e Qi Baishi, padre della pittura moderna cinese. Siamo di fronte ad un dialogo senza tempo che sembra invitare, al di là di ogni dimensione spazio temporale, ad un incontro tra la cultura asiatica e quella europea e in particolare tra la Cina e l’Italia, nel segno del linguaggio universale dell’arte.
All’indomani delle celebrazioni avvenute nel 2019 per l’anniversario della morte di Leonardo da Vinci, la prestigiosa donazione si compie nell’anno della ricorrenza dei 50 anni dall’avvio delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Cina: si tratta di una concomitanza dal grande valore simbolico che invita ad immaginare ulteriori e proficui rapporti di amicizia e di scambio culturale tra i due paesi.
Sono pertanto estremamente onorato di accogliere quest’opera, che si inserisce a Vinci in un itinerario di arte contemporanea, che già comprende l’omaggio di vari artisti internazionali al genio universale di Leonardo. Intendo esprimere, pertanto, a nome mio, dell’Amministrazione Comunale e di tutta la cittadinanza, profonda gratitudine al maestro Wu Weishan per il generoso dono che auspico possa essere, per i suoi contenuti simbolici, un invito al pacifico incontro tra i popoli.
Giuseppe Torchia
Sindaco di Vinci
A sugello delle celebrazioni in onore di Leonardo da Vinci che si sono concentrate nell’anno appena trascorso, l’entusiasmo
si rinnova per accogliere con gratitudine il prezioso dono fatto dal maestro Wu Weishan alla nostra città di Vinci.
L’opera, che entrerà a far parte del patrimonio museale, aderirà al contempo ad un circuito d’arte contemporanea che negli
anni è andato arricchendosi delle opere di importanti artisti di fama internazionale quali Mario Ceroli, Nina Akamu,
Mimmo Paladino, Cecco Bonanotte.
Questa donazione mette in evidenza la capacità attrattiva e simbolica di questo borgo toscano, luogo di nascita del Genio
rinascimentale e meta di numerosi visitatori che da ora potranno arricchirsi di un ulteriore e significativo messaggio
espresso dalle due sculture.
Il loro dialogo oltre il tempo e lo spazio è monito per l’umanità intera, nella persona dei cittadini e dei visitatori, del potere
universale che la cultura, nelle sue molteplici espressioni, ha di creare legami e svelare nuove prospettive. Tutto ciò contribuirà
a consolidare il rapporto di amicizia e di scambio culturale tra l’Italia e la Cina attraverso il linguaggio universale dell’arte.
Sara Iallorenzi
Assessore alla Cultura e alla Cooperazione Internazionale
Al termine delle celebrazioni leonardiane del 2019 e al principio dell’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche fra Italia e Cina, l’artista cinese Wu Weishan, scultore di fama internazionale e direttore del Museo d’Arte di Pechino, dona alla città di Vinci e al suo Museo Leonardiano il monumentale e prezioso gruppo scultoreo Dialogo oltre il tempo e lo spazio. Leonardo da Vinci e Qi Baishi.
I due potenti bronzi che compongono l’opera ritraggono l’una Leonardo da Vinci (1452-1519), l’altra Qi Baishi (1864-1957), quale sentito omaggio a due artisti che seppero innovare in maniera inedita la tradizione figurativa del loro tempo. Due figure emblematiche, vissute a distanza di tempo e in luoghi geograficamente lontani, si incontrano per un dialogo immaginario, assurgendo a simbolo dell’incessante colloquio artistico e culturale fra l’Italia e la Cina che da secoli contraddistingue i rapporti tra i due paesi. Oriente e Occidente si uniscono anche nella vibrante modellazione dei due personaggi che, come la critica ha evidenziato, sottendono echi dello stile di due artisti occidentali pressoché contemporanei di Qi Baishi, Giacomo Manzù e Alberto Giacometti, quest’ultimo richiamato soprattutto nell’esile e allungata immagine del pittore cinese.
Un ulteriore quanto eloquente richiamo alla tradizione artistica occidentale impronta la figura dell’artista italiano. La maestosa postura di Leonardo che con il gesto dell’indice della mano destra indica verso l’alto rimanda ad una delle pagine più sublimi della storia dell’arte italiana, la Scuola di Atene di Raffaello dove, nell’immagine del filosofo Platone che invita a trascendere dalla realtà terrena e materiale verso una dimensione superiore, sembrano adombrarsi le fattezze di Leonardo da Vinci.
L’accentuata verticalità che contraddistingue i due bronzi, sottolineata dal gesto della mano di Leonardo e dal lungo bastone di Qi Baishi, attributo di saggezza, rende i due personaggi simili a tronchi secolari, dalle radici profonde quanto le culture alle quali appartengono.
Osservando i poetici acquerelli ed inchiostri del pittore cinese frutto di un attento e amorevole sguardo verso il mondo naturale, il rimando è immediato ai disegni di animali e di piante di Leonardo. Nella collocazione che il Comune di Vinci ha riservato a questo monumento, i due protagonisti sono posti in rapporto con la natura, della quale entrambi furono attenti osservatori, e la loro presenza suggerisce un invito a soffermarsi sull’armoniosa bellezza del paesaggio circostante modellato nel corso del tempo dalla mano dell’uomo. Sulle colline, coltivazioni di olivi si alternano a filari di viti, in uno scenario assai simile a quello che vide la nascita e la prima giovinezza di Leonardo da Vinci.
Roberta Barsanti
Direttrice del Museo Leonardiano e della Biblioteca Leonardiana di Vinci